Mimmo Paladino arreda Brescia con 72 opere: via alla mostra Ouverture

Corpi con teste d’argento, vasi ermetici, specchi ciclopici e la discussa “Stele”, un rimpiazzo part-time del Bigio in marmo nero. Mimmo Paladino ha riarredato Brescia in stile Transavanguardia: 72 opere dell’artista sono state installate nel centro della città per la mostra a cielo aperto “Ouverture” (fino all’8 gennaio).
La maxi esposizione inizia da piazza Vittoria, arredata con parecchie opere. Una stella d’alluminio, un anello di tre metri, un cavallo di bronzo (“Zenith”) alto cinque metri davanti al palazzo delle poste, il Sant’Elmo incastonato nel torrione e uno Scriba vicino. Sul piedistallo del Bigio, statua dell’era fascista rimossa dopo la guerra e mai riposizionata, è arrivato un rimpiazzo part-time, “Stele”, figura in marmo nero alta sei metri con forme che esulano dalla retorica del Novecento e alludono alle avanguardie.
Altre opere sono state posizionate al Capitolium, al museo Santa Giulia e pure alla fermata della stazione. La chicca: nel Teatro Romano, Paladino ha portato cinque specchi ustori in ottone del diametro di cinque metri…  clicca qui per saperne di più sulla mostra Ouverture di Mimmo Paladino

Ferlinghetti, l’ultimo Beat e le sue vite in mostra a Santa Giulia

Il vecchio beat, l’apostolo del dissenso mezzo bresciano e mezzo zingaro, il figlio prediletto di San Francisco (cit. Bob Dylan) orfano di padre e cresciuto in un’America in cui essere italiano voleva dire puzzare di aglio e peperoni, il poeta anarchico, l’editore di libri da 75 cent, il guardiamarina convertito al pacifismo radicale da una tazzina da tè con il fondo fuso trovata a Nagasaki e l’eterno romantico che dà scandalo alle vernici con la spilla “Fuck art – let’s dance” appuntata sulla giacca, ha iniziato a dipingere nudi di donna in una pension de famille sul lato estremo della Bastiglia e poi è finito ad aggredire una nazione assatanata di soldi: vita, opere e ribellioni di Lawrence Ferlinghetti e il suo viaggio intorno al mondo sono in mostra a Santa Giulia (fino al 14 gennaio).
Con “A life: Lawrence Ferlinghetti. Beat Generation, ribellione poesia”, “raccontiamo le vite di quest’uomo in un viaggio straordinario che da Parigi arriva ai quattro angoli del mondo, Brescia inclusa”, dice Luigi Di Corato, direttore di Brescia Musei e curatore della mostra… clicca qui per saperne di più sulla mostra su Lawrence Ferlinghetti

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